Attendere…

Il vero mal d’Africa

  • Autore: Luca Iotti
  • Written: 12/23/2023

In un contesto di diffusa corruzione che mina lo sviluppo dell’Africa, noi di Bambini nel Deserto alziamo la voce, evidenziando come questo fenomeno costituisca un ostacolo significativo per la crescita e la prosperità del continente. Dall’estremo sud al nord, la corruzione sembra permeare ogni livello della società, dal semplice poliziotto che ferma per strada un automobilista al governante che concede concessioni minerarie.
Siamo profondamente preoccupati per l’incidenza della corruzione, e sottolineiamo la necessità di affrontare questo problema sistemico in modo deciso e tempestivo. Secondo un rapporto pubblicato recentemente dalla rete di ricerca panafricana Afrobarometer, la stragrande maggioranza degli africani ritiene che i loro governi non riescano a contrastare efficacemente la corruzione, che continua a radicarsi in modo pervasivo.
Intitolato “Di fronte alla crescente corruzione, gli africani dicono di rischiare rappresaglie se ne parlano”, il rapporto rivela dati allarmanti. Solo sei Paesi africani su 39 mostrano un alto livello di soddisfazione per le prestazioni governative nella lotta alla corruzione, indicando una situazione critica che richiede attenzione immediata.
La corruzione non solo impoverisce le nazioni coinvolte, ma contribuisce anche a fenomeni come i flussi migratori illegali, rendendo il suo impatto ancora più devastante. La corruzione rappresenta una minaccia diretta alla stabilità e alla crescita sostenibile del continente africano.
Il rapporto Afrobarometer indica che oltre due terzi degli africani intervistati credono che parte delle risorse destinate alla lotta contro la pandemia di Covid-19 sia andata persa a causa della corruzione. Questa sfidante realtà non solo compromette gli sforzi di risposta alla pandemia, ma mina anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni governative.
Vogliamo evidenziare che la corruzione è un problema endemico che coinvolge varie figure pubbliche, dai poliziotti, ai funzionari del fisco, dipendenti pubblici, funzionari presidenziali e membri del parlamento. Addirittura, uno su cinque degli intervistati riconosce la corruzione anche tra organizzazioni non governative, capi tradizionali e autorità religiose.
L’aspetto più inquietante è la paura diffusa di ritorsioni o conseguenze negative per coloro che decidono di denunciare la corruzione. Il 71% degli intervistati teme possibili rappresaglie, evidenziando la necessità urgente di proteggere gli informatori e promuovere un ambiente in cui la denuncia della corruzione sia possibile senza timori.
In questo contesto, Bambini nel Deserto si pone come un alleato nella lotta contro la corruzione, non avendo mai ceduto a ricatti diretti o indiretti nella realizzazione di oltre 500 progetti in 23 anni di attività. La corruzione non può più essere ignorata; è un nemico comune che richiede azioni concertate per garantire un futuro più giusto e prospero per l’Africa.
La prima potrebbe essere quella che prevede nelle linee guida di finanziamento ai progetti di cooperazione la valorizzazione di quei paesi che stanno concretamente facendo qualcosa contro questo Mal d’Africa.