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Via dal Sahel…

  • Autore: Bambini nel Deserto
  • Written: 12/16/2023

In un recente sviluppo nella dinamica del G5 Sahel, la Mauritania e il Ciad hanno manifestato la loro determinazione a continuare gli sforzi regionali nonostante i ritiri del Niger e del Burkina Faso, seguendo l’uscita precedentemente annunciata del Mali. La dichiarazione congiunta rilasciata dai presidenti Mohamed Ould Cheikh El Ghazouani (Mauritania) e Mahamat Idriss Deby Itno (Ciad) sottolinea il loro impegno nel confrontarsi con le sfide regionali. Il comunicato, divulgato attraverso un comunicato stampa congiunto, riconosce l’abbandono del Niger e del Burkina Faso dal G5 Sahel e sottolinea la volontà di Mauritania e Ciad di perseguire gli obiettivi della regione.
In risposta a questa decisione sovrana delle repubbliche sorelle del Burkina Faso e del Niger, Nouakchott e N’Djamena hanno espresso gratitudine ai partner tecnici e finanziari per il loro costante impegno nella regione. Nel comunicato, i due presidenti richiamano l’attenzione sulla necessità di affrontare la guerra asimmetrica e transfrontaliera che ha colpito la subregione per più di un decennio. Citando il contesto di preoccupazioni reali e violenza prolungata, i presidenti sottolineano che il G5 Sahel è stato creato nel 2014 per affrontare sfide di sicurezza e sviluppo, unendo i paesi fratelli e amici del Burkina Faso, Mali, Mauritania, Niger e Ciad.
Le repubbliche della Mauritania e del Ciad evidenziano la struttura strategica del G5 Sahel, basata sulla sicurezza, la stabilità, la protezione civile e lo sviluppo economico e sociale. Il comunicato ricorda la creazione della Forza congiunta, il programma di cooperazione transfrontaliera e l’istituzione di entità come il Centro Regionale di Formazione Antiterrorismo e il Defense College.
Dopo il ritiro del Mali nel 2022 e le successive decisioni del Burkina Faso e del Niger nel dicembre 2023, i due presidenti ribadiscono gli sforzi compiuti per superare la crisi, ma prendono atto e rispettano la decisione sovrana delle repubbliche sorelle. Nonostante ciò, sottolineano l’impegno continuo agli ideali dell’integrazione regionale africana e agli obiettivi del G5 Sahel.
Infine, il comunicato riflette anche sulla possibilità di sciogliere il G5 Sahel, come indicato nell’articolo 20 della Convenzione sulla Creazione del G5 Sahel. Tale articolo specifica che il G5 Sahel può essere sciolto su richiesta di almeno tre membri. Questo sviluppo richiama alla mente la complessità storica e attuale del colonialismo nel Sahel, richiamando l’attenzione su questioni cruciali di autonomia e cooperazione regionale.
In questo delicato contesto, l’emergere del terrorismo e dell’estremismo jihadista aggiunge un livello critico alle sfide affrontate dalla regione del Sahel. Gruppi terroristici armati, operanti in modo asimmetrico e transfrontaliero, minacciano la sicurezza e la stabilità della Mauritania e del Ciad, oltre che degli altri membri del G5 Sahel. La creazione della Forza congiunta, menzionata nel comunicato, evidenzia gli sforzi congiunti per affrontare direttamente questo pericolo, ma la persistenza del terrorismo richiede una risposta continua e coordinata.
Il contesto storico del colonialismo nel Sahel ha plasmato le dinamiche attuali, influenzando la stabilità politica ed economica della regione. Il colonialismo ha spesso lasciato eredità di confini arbitrari e disuguaglianze socioeconomiche, che possono contribuire alle tensioni interne. L’analisi di questi elementi è cruciale per comprendere appieno le sfide attuali e cercare soluzioni sostenibili.
In aggiunta, il post-colonialismo ha portato a una serie di sfide, tra cui la gestione delle risorse e la costruzione di istituzioni stabili. Le ingerenze straniere, sia da parte di potenze occidentali che di attori globali come la Cina e multinazionali, possono influenzare ulteriormente la situazione. Le dinamiche geopolitiche e le competizioni per le risorse possono complicare gli sforzi di cooperazione regionale, aggiungendo un ulteriore strato di complessità.
Il riconoscimento della possibilità di sciogliere il G5 Sahel, come indicato nell’articolo 20 della Convenzione, mette in luce la necessità di riflettere sul futuro della cooperazione regionale.
Affrontare queste sfide richiederà una visione strategica e un impegno a lungo termine da parte dei paesi coinvolti, dei partner regionali e della comunità internazionale nel suo complesso.